Riproponiano
in questo blog dedicato alla comunità locale del diaconato il
commento di Mons. Stefano Rega, Rettore del Seminario diocesano,
sull'ordinazione diaconale ad Aversa del 20 Gennaio 2013. Il commento
riporta qualche passo della bella omelia del vescovo Angelo Spinillo,
in particolare quello in cui incoraggia i diaconi a non avere paura
di “sporcare le dalmatiche” nel servizio alla comunità
ecclesiale e ai fratelli, quasi evocando gli stessi concetti
spirituali espressi dal vescovo servo di Dio don Tonino Bello (D.T.
Bello, Stola e grembiule, Ed.
Insieme, Terlizzi 1993). Don Tonino Bello, riferendosi
al grembiule, dice che il Vangelo “per
la messa solenne celebrata da Gesù nella notte del Giovedì Santo,
non parla nè di casule, nè di amitti, nè di stole, nè di piviali.
Parla solo di questo panno rozzo che il Maestro si cinse ai fianchi
con un gesto squisitamente sacerdotale”; e ancora: “la
stola ed il grembiule sono
come l'altezza e la larghezza di un unico panno di servizio: il
servizio reso a Dio e quello offerto al prossimo. La stola senza il
grembiule resterebbe semplicemente calligrafica. Il grembiule senza
la stola sarebbe fatalmente sterile.”
Il
vescovo Spinillo dice le stesse cose applicando la similitudine nel
servizio del grembiule e della dalmatica.
Tredici diaconi hanno arricchito con il loro “si” la Chiesa aversana
Domenica
20 gennaio u.s., durante una solenne concelebrazione Eucaristica, il
Vescovo di Aversa Mons.
Angelo Spinillo,
in una Chiesa Cattedrale gremita di fedeli, con l’imposizione delle
sue mani, ha ordinato 13 diaconi, tra cui 5
candidati
al presbiterato: Giuseppe
Avolio, Armando Bazzicalupo, Alessandro Palumbo, Domenico Pezzella e
Antonio Scarano;
e 8
diaconi
permanenti: Alfredo
Aveta, Antonio Beatolui, Antonio Crescenzo, Ferdinando Fattore,
Alessandro Letizia, Mario Romis, Mario Scarano e Vincenzo Vitale.
Il Vescovo ha affermato di aver voluto unire i due gruppi perché
unico è il ministero diaconale a servizio della Chiesa, sia per
coloro che già sono consacrati nel Matrimonio e lo vivranno in
maniera permanente e soprattutto per i diaconi transeunti, che
avviandosi verso il presbiterato, dovranno sempre essere nella Chiesa
imitatori di Cristo “servo
obbediente”.
Una
celebrazione partecipata e commovente sia per gli stessi ordinati che
per le loro famiglie e comunità parrocchiali, le quali hanno
accompagnato con la preghiera e la gioia il cammino di questi nostri
fratelli.
Il
Vescovo Angelo nella sua omelia si è soffermato sul senso del
servizio, ma ancor di più sul senso della chiamata, facendo
riferimento al testo del Vangelo di Giovanni (2,1-12) proclamato
durante la Liturgia della Parola. Alla fine della celebrazione, ha
rivolto il suo augurio ai 13 ordinati, esortandoli a non avere paura
di “sporcare”
quelle dalmatiche di cui sono stati rivestiti i neo ordinati, in
quanto la dalmatica è l’abito del servizio: “non
abbiate paura di sporcare quelle dalmatiche nelle aule del
catechismo, nell’animazione all’interno delle vostre comunità,
la dalmatica richiama la veste battesimale con un significato
contrario, perché se la veste battesimale deve rimanere senza
macchia, la dalmatica, invece, vi è data per essere sporcata, in
quanto usata per il servizio, qualsiasi servizio, ai fratelli, alla
carità e alla Chiesa”. (don S. Rega)
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